A causa del freddo abbiamo deciso di trasferire il nostro quartier generale. Era impossibile andare avanti nella vecchia mensa con 2° e per riscaldare i 400 mq avremmo dovuto affrontare una spesa di oltre € 2000.
Ci siamo spostati nella vecchia portineria, collocata vicino all'ingresso della fabbrica.
Questa decisione è stata presa sia per motivi climatici che per dare maggiore visibilità alla nostra lotta; dalla nuova "sede" possiamo alimentare costantemente il bidone con il fuoco posto all'esterno della fabbrica, segnalando così la nostra presenza continua. La nuova posizione, ci permette inoltre di controllare costantemente chi entra ed esce dalla fabbrica ed in questo modo abbiamo maggiormente la situazione sotto controllo.
Il trasferimento nel nuovo locale di circa 40 mq, ci ha risollevato il morale, ora è nuovamente possibile stare assieme ad una temperatura accettabile ed in maniera più raccolta.
Dopo che nel 2009 ci siamo concentrati sulla sopravvivenza del presidio, per il 2010 puntiamo a dare nuova visibilità alla nostra protesta.
Anno nuovo, vita nuova ma la lotta rimane sempre quella!
giovedì 31 dicembre 2009
giovedì 24 dicembre 2009
= CAPODANNO IN FABBRICA =
DANZE POPOLARI DAL MONDO
31 DICEMBRE 2009
DALLE ORE 22
@ PRESIDIO METALLI PREZIOSI
via Roma 179, Paderno Dugnano
in collaborazione con i lavoratori in lotta
in collaborazione con i lavoratori in lotta
Animazione di CRISTINA e MARIO
ingresso € 13,00 comprensivo di un dolce o una bevanda o qualcosa di salato
SERATA BENEFIT PER I LAVORATORI IN PRESIDIO
info: Cristina 347 010 89 86 horacri@fastwebnet.it http://www.cristinaduci.it/feste-e-animazioni.html
Mario 348 917 90 10
= AUGURI =
E' quasi arrivato Natale.
Il secondo che i LAVORATORI della Metalli Preziosi passano senza lavoro.
Anche quest'anno l'augurio è sempre quello, il ritorno al lavoro per tutti coloro che hanno lottato e stanno lottando per la loro dignità e per il salario.
Un pensiero speciale va a chi è ancora in presidio (e ce ne sono sempre più purtroppo) a quelli che hanno appena concluso (un pensiero ai lavoratori della Yamaha) e a tutti quelli che non mollano la lotta.
Ci auguriamo che come nella novella di Dickens, Canto di Natale, tutti gli imprenditori\banditi che ci sono ancora in giro, possano essere visitati dai 3 spiriti e che possano farli ravvedere dei loro comportamenti privi di dignità; se ciò non avverrà, sappiano che ci saranno sempre i LAVORATORI che per la loro dignità continueranno a combattere.
I nostri auguri, quelli sinceri, vanno a tutti coloro che ci sono stati vicini e che ci hanno dato il loro supporto durante questo anno di lotta.
Il secondo che i LAVORATORI della Metalli Preziosi passano senza lavoro.
Anche quest'anno l'augurio è sempre quello, il ritorno al lavoro per tutti coloro che hanno lottato e stanno lottando per la loro dignità e per il salario.
Un pensiero speciale va a chi è ancora in presidio (e ce ne sono sempre più purtroppo) a quelli che hanno appena concluso (un pensiero ai lavoratori della Yamaha) e a tutti quelli che non mollano la lotta.
Ci auguriamo che come nella novella di Dickens, Canto di Natale, tutti gli imprenditori\banditi che ci sono ancora in giro, possano essere visitati dai 3 spiriti e che possano farli ravvedere dei loro comportamenti privi di dignità; se ciò non avverrà, sappiano che ci saranno sempre i LAVORATORI che per la loro dignità continueranno a combattere.
I nostri auguri, quelli sinceri, vanno a tutti coloro che ci sono stati vicini e che ci hanno dato il loro supporto durante questo anno di lotta.
sabato 19 dicembre 2009
= PARTITA SOLIDALE parte 2 =
A causa della neve caduta la notte passata, la PARTITA SOLIDALE è stata rinviata a data da destinarsi.
Ringraziamo comunque tutte le persone che si sono prodigate per la buona riuscita di questa manifestazione.
A presto per nuove iniziative!
Ringraziamo comunque tutte le persone che si sono prodigate per la buona riuscita di questa manifestazione.
A presto per nuove iniziative!
mercoledì 16 dicembre 2009
= PARTITA SOLIDALE =
I lavoratori della Metalli Preziosi NON vanno a puttane!
E' stata organizzata per il 19 Dicembre una partita di calcio tra una rappresentate dei lavoratori della Metalli Preziosi e la nazionale calciatori solidali.
Quando i giochi oramai erano fatti è stata posta come condizione OBBLIGATORIA per la presenza della nazionale, che ci fosse in veste di madrinala la S'IGNORA D’Addario.
I lavoratori hanno deciso all’unanimità di declianare cordialmente l’invito imposto alla S'IGNORA D’Addario. Hanno preferito rinunciare al richiamo di vecchie glorie del calcio come Stefani Tacconi inquanto sono fermamente convinti che la solidarietà non abbia NOMI E COGNOMI, la solidarietà ha una causa e non vogliono essere mezzi di facili strumentalizzazioni.
Il nostro progetto è andato avanti, NOI ci saremo con la nostra “formazione”, il sindaco di Paderno concorde con la scelta dei LAVORATORI, ha deciso di mettere in campo una squadra dell’amministrazione Comunale e del CRAL in sostituzione.
Chiunque volesse fare della solidarietà vera e vuole partecipare, può scrivere a:
Al termine della partita ci sarà un aperitivo @ Presidio Metalli
Jam Session open source acustica!
Tutti i musicisti sono invitati a partecipare.
Per una solidarietà senza padroni e senza frontiere!
martedì 15 dicembre 2009
= AGGIORNAMENTO =
Abbiamo hanno avuto due incontri negli ultimi due giorni, il primo con la Commissione del Lavoro con l'assessore del lavoro Del Nero e il tecnico Zingale e il secondo davanti all'ottava commissione della Provincia sulle aziende in crisi.
Come avevamo già avevamo anticipato è stata versata una cauzione da un imprenditore Russo interessato all'acquisizione della Metalli Preziosi. Il suo procuratore ha ufficializzato davanti alla commissione l'interesse del suo cliente e ha ribadito che la priorità è trovare una soluzione al nodo del terreno; al momento del fallimento, è scattata da parte di Banca Intesa un ipoteca del valore di 10 milioni di euro, l'imprenditore non è però interessato all'acquisto del terreno e al riscatto dell'ipoteca, ma ad un contratto di affitto.
Le istituzioni presenti ad entrambi gli incontri hanno ribadito più volte il loro impegno alla risoluzione di questo punto cruciale, rendendosi disponibili in prima persona ad "oliare gli ingranaggi del sistema" in modo da arrivare ad una soluzione. Metodi per fare pressione ce ne sono diversi, proporre sgravi fiscali, una rateizzazione dell'acquisto del terreno o alla peggio, assicurare a Banca Intesa l'impossibilità di un cambio di destinazione d'uso del terreno su cui è edificata la fabbrica, per i prossimi 30 anni.
Cruciale saranno anche le mosse della curatera, il loro ruolo di "battitori di cassa", coloro che negli ultimi incontri ci hanno promesso impegno in prima persona si dovranno confrontare anche con questa parte della vicenda.
Al contrario di quanto ci si aspettava, non è stato presentato nessun piano industriale. A detta del portavoce dell'imprenditore l'idea è quella di tenere tutte le linee di produzione e di implementare la parte commerciale. Questo fa ben sperare per la sorte dei lavoratori, anche se al momento non è possibile quantificare eventuali tagli.
Dal tavolo è emerso inoltre che ci sono altri 2 imprenditori interessati alla Metalli Preziosi, anche questo è un punto a favore dei lavoratori, qualora non dovesse andare a buon fine il contratto con la parte Russo.
La situazione al momento sembra meno fumosa ma rimane comunque complicata, l'asta per la vendita dell'azienda è comunque inevitabile, rimane solo da capire quali saranno gli esiti.
A questo punto, tutto torna in mano alle istituzioni, solo loro ora hanno il potere per accellerare i tempi e far incontrare le parti. Si dice...volere è potere, speriamo che di volontà se ne dimostri parecchia.
Da canto nostro, continueremo a tenere alta l'attenzione, i punti focali ora sono, Banca Intesa per quanto riguarda il terreno e la Provincia di Milano che si è fatta garante della buona riuscita delle trattative.
Con una resistenza silenziosa e continua, siamo riusciti ad ottenre le prime risposte, andremo avanti con i nostri mezzi fino a quando non avremo garanzie.
Come avevamo già avevamo anticipato è stata versata una cauzione da un imprenditore Russo interessato all'acquisizione della Metalli Preziosi. Il suo procuratore ha ufficializzato davanti alla commissione l'interesse del suo cliente e ha ribadito che la priorità è trovare una soluzione al nodo del terreno; al momento del fallimento, è scattata da parte di Banca Intesa un ipoteca del valore di 10 milioni di euro, l'imprenditore non è però interessato all'acquisto del terreno e al riscatto dell'ipoteca, ma ad un contratto di affitto.
Le istituzioni presenti ad entrambi gli incontri hanno ribadito più volte il loro impegno alla risoluzione di questo punto cruciale, rendendosi disponibili in prima persona ad "oliare gli ingranaggi del sistema" in modo da arrivare ad una soluzione. Metodi per fare pressione ce ne sono diversi, proporre sgravi fiscali, una rateizzazione dell'acquisto del terreno o alla peggio, assicurare a Banca Intesa l'impossibilità di un cambio di destinazione d'uso del terreno su cui è edificata la fabbrica, per i prossimi 30 anni.
Cruciale saranno anche le mosse della curatera, il loro ruolo di "battitori di cassa", coloro che negli ultimi incontri ci hanno promesso impegno in prima persona si dovranno confrontare anche con questa parte della vicenda.
Al contrario di quanto ci si aspettava, non è stato presentato nessun piano industriale. A detta del portavoce dell'imprenditore l'idea è quella di tenere tutte le linee di produzione e di implementare la parte commerciale. Questo fa ben sperare per la sorte dei lavoratori, anche se al momento non è possibile quantificare eventuali tagli.
Dal tavolo è emerso inoltre che ci sono altri 2 imprenditori interessati alla Metalli Preziosi, anche questo è un punto a favore dei lavoratori, qualora non dovesse andare a buon fine il contratto con la parte Russo.
La situazione al momento sembra meno fumosa ma rimane comunque complicata, l'asta per la vendita dell'azienda è comunque inevitabile, rimane solo da capire quali saranno gli esiti.
A questo punto, tutto torna in mano alle istituzioni, solo loro ora hanno il potere per accellerare i tempi e far incontrare le parti. Si dice...volere è potere, speriamo che di volontà se ne dimostri parecchia.
Da canto nostro, continueremo a tenere alta l'attenzione, i punti focali ora sono, Banca Intesa per quanto riguarda il terreno e la Provincia di Milano che si è fatta garante della buona riuscita delle trattative.
Con una resistenza silenziosa e continua, siamo riusciti ad ottenre le prime risposte, andremo avanti con i nostri mezzi fino a quando non avremo garanzie.
domenica 13 dicembre 2009
= LE METALLINE =
Volendo usare un termine finanziario, bisognerebbe parlare di “riconversione industriale”.
Loro si sono autodefinite le “Metalline”.
Sono un gruppo di lavoratrici della Metalli Preziosi che hanno deciso di continuare a lavorare in fabbrica.
Sì in fabbrica o meglio, nella mensa occupata.
Perché da settembre questo gruppo di donne lavora attivamente dalle 9 alle 19.00 e produce una serie di articoli fatti totalmente a mano quali bambole, addobbi natalizi, orecchini, bracciali, ecc…Sono l'unica parte produttiva rimasta di un'azienda con 120 dipendenti.
Alcuni dei materiali sono stati donati da persone o società che sapendo di questa attività hanno deciso di dare un segno tangibile della loro solidarietà, altri se li portano da casa smontando loro oggetti, mettendo a disposizione così nuovi materiali “per la causa”.
Si tratta di veri articoli autoprodotti e nel segno del riciclo.
In azienda non ci si conosceva e non si andava oltre al saluto quotidiano, c'era modo di incontrarsi, per motivi di sicurezza era vietato passare tra i reparti.
C'e chi lavorava al reparto sinterizzati e chi lavorava al rapporto ufficio con l'estero.
Tra le lavoratrici, le impiegate si presentano più o meno tute, le operaie sono solo 6-7 su circa 12 che c'erano; la media delle donne è molto alta rispetto agli uomini, in proporzione loro sono davvero pochi. Forse c'e più la tendenza a fare qualcosa con le proprie mani e a regire e non a piangersi addosso.
Inizialmente abbiamo portato delle cose nostre da casa, poi accumulando esperienza e fantasia sono venuti fuori prodotti e siamo in continua evoluzione.
La mattina ti alzi guardi qualche annuncio di lavoro su i quotidiani, mandi qualche curriculum e poi si viene qua e se c'e bisogno ci si occupa di recuperare i materiali.
Non è una routine venire al presidio, è un pensiero fisso. Ci fa stare bene, arrivano moltissimi di stimoli, non si pensa ad altro, qualcuna dice che è il lavoro che ha sempre cercato.
Prima dell'estate, alcune di noi non venivano più, non c'era niente da fare. Da quando abbiamo cominciato questa attività, difficilmente manchiamo un giorno, almeno che non ci sia da andare a qualche manifestazione o in Provincia o comunque qualche impegno per la lotta.
E' stata una terapia...stare a casa a pensare "a quest'ora lavoravo"...venire qua, produrre, fare qualcosa di materiale, ti allontana i pensieri.
Anche perchè che stai a casa a fare? Soldi da spendere non ce ne sono (sorridono NDR)! Quest'anno soldi per i regali non ci saranno, regaleremo i prodotti fatti da noi.
Quando lavoravamo in fabbrica, non avevamo contatti diretti con il “cliente”, questo rapporto per noi conta molto e ci da' una buona spinta, vedere che i nostri prodotti piacciono è una soddisfazione.
Ora poi siamo costrette a fare gli “straordinari” saremo qua durante il ponte di Sant'Ambrogio, siamo indietro con gli ordini! A volte ci si porta a casa il lavoro la sera, per finire qualche articolo o per fare prove di nuovi prodotti, diventa una sfida con se stessi.
Inoltre c'e il vantaggio di fare qualcosa per noi, per portare avanti la lotta, se non ci fossero i soldi per far vivere il presidio, forse sarebbe già tutto finito. Certo gli eventi danno un introito maggiore, ma qua è un po' il discorso della formichina, giorno dopo giorno portiamo a casa qualche soldino per la causa. Poi ci sono i mercatini, le giornate nelle scuole e gli eventi in fabbrica, in queste occasioni si lavora bene e inoltre si fa conoscere la nostra lotta a chi magari non sapeva nulla. Ci ha sorpreso incontrare delle mamme in una scuola che erano informate o che addirittura seguivano il blog. Si ha modo di raccontare la propria esperienza, parlare della lotta, conoscere persone e farsi conoscere, siamo anche un ottimo mezzo informativo.
Visti i successi avuti, sarebbe bello continuare ad organizzare eventi, anche se poi noi gli spettacoli non riusciamo a vederli perchè siamo impegnate con il banchetto.
Si potrebbe aprire una cooperativa...se apri la partita iva ti anticipano tutti i soldi della cassa e della mobilità e mettendoli assieme si potrebbe pensare a qualcosa.
Strano a dirsi di solito tra donne sul lavoro ci si becca, qua non abbiamo mai avuto nulla da dire, anche se il clima qua è stato sempre disteso, anche mentre si lavorava (inteso quando la Metalli era ancora aperta NDR).
Cosa dicono i colleghi di voi?
Sorridono, cercano di partecipare per quanto possono, si sono messi a fare i presepi, ma non hanno la costanza, ne hanno prodotto uno, erano tutti sudati, era 4cm x 5cm. Hanno fatto anche quello grosso che c'e in mensa, erano tutti entusiasti, sono 3 settimane, devono ancora finirlo. Per Natale pensiamo che ce la faranno.
La cambia, la cambia.
C'è stato uno choc iniziale, la chiamavano l'inaffondabile. Fino a 2 mesi prima tutti dicevano che non sarebbe mai successo. Noi in ufficio avevamo forse più idea di quello che succedeva, ma ci davano continue rassicurazioni, che erano già passati momenti come questi ma si erano sempre rialzati. Se avessimo potuto continuare a lavorare, fino a gennaio-febbraio saremmo potuti andare avanti, magari con una cassa integrazione a turno, sembra che non ci sia stata la volontà.
Poi rabbia-sconforto-incertezza.
C'e chi ha rinunciato a fare delle gare, dopo anni di sforzi e di sacrifici, è dura dover mollare così, non per una decisione tua.
Chi invece lavorava qua da pochi anni pensava di avere un posto per la vita, ora non sa nemmeno se arriverà alla pensione.
Sicuramente il fatto di vederci cucire o fare qualche oggetto a casa la sera, magari davanti alla TV gli trasmette l'importanza che ha per noi tutto questo
Poi a casa non si attacca più un bottone, le mamme sono contente di averci mandato a fare i corsi di cucito che finalmente sono serviti a qualcosa. Alcune lavoratrici invece non avevano mai cucito nella loro vita e adesso si trovano a fare di tutto con ago e filo.
.
Anche quelli di trenta anni fanno fatica a trovare, anchegli addetti alla qualità che per stare al passo con i tempi facevano un sacco di corsi.
Volendo si trova del lavoro in nero, ma non ci va, portare via un lavoro ad un'altra persona e prendere comunque la cassa, davvero non è etico.
Bisognerebbe prendere la tessera di tutti i parti, associazioni, al giorno d'oggi in alcuni settori contano più che il curriculum.
Qualcuno ha trovato come impacchettatrice nei centri commerciali tramite la caritas, ma fino alla befana, poi... Siccome fanno i turni, quando non sono all'altro lavoro vengono qua alla Metalli e vanno avanti nella loro attività principale.
Quando si ha una “cosa” privata importante, ci si deve muovere. Aspettano che i soldi gli arrivino a casa. Alcune di noi chiamano dappertutto, non mollano e non si fermano se dall'altra parte trovano risposte insufficienti, vanno avanti fino a quando non arrivano dove volevano.
Collaborare, creare, è un modo di reagire alle ingiustizie che ultimamente dilagano, non è un percorso facile, ormai sono mesi che viviamo una situazione precaria e di attese.
E' stata presa in considerazione la parte migliore delle persone.
Questo è l'esempio, ritrovarsi, accettarsi, essere uniti, contestare non solo a voce, ma dare un messaggio di lavoro, un esempio nato da donne, non solo per le donne, ma per tutte le persone che si trovano sole in una condizione di disagio.
Per esorcizzare la solitudine triste, la mancanza di un posto di lavoro, è come abbracciarsi per non essere soli. E' un puro messaggio di esistere ancora in questa società, che sta annullando il valore del lavoro.
bisognose. I nostri 5 colleghi che si sono sacrificati per 9 giorni sulla torretta, tutti insieme abbiamo dato quello che potevamo, a noi e a tutti quelli come noi.
Quest'intervista è stata fatta raccogliendo delle voci, non si racconta l'impressione o la storia di una singola lavoratrice ma un vissuto, delle esperienze, delle emozioni che le accomunano.
Loro si sono autodefinite le “Metalline”.
Sono un gruppo di lavoratrici della Metalli Preziosi che hanno deciso di continuare a lavorare in fabbrica.
Sì in fabbrica o meglio, nella mensa occupata.
Perché da settembre questo gruppo di donne lavora attivamente dalle 9 alle 19.00 e produce una serie di articoli fatti totalmente a mano quali bambole, addobbi natalizi, orecchini, bracciali, ecc…Sono l'unica parte produttiva rimasta di un'azienda con 120 dipendenti.
Alcuni dei materiali sono stati donati da persone o società che sapendo di questa attività hanno deciso di dare un segno tangibile della loro solidarietà, altri se li portano da casa smontando loro oggetti, mettendo a disposizione così nuovi materiali “per la causa”.
Si tratta di veri articoli autoprodotti e nel segno del riciclo.
Quali erano le vostre mansioni alla Metalli Preziosi?
Tra noi ci sono sia impiegate che operaieIn azienda non ci si conosceva e non si andava oltre al saluto quotidiano, c'era modo di incontrarsi, per motivi di sicurezza era vietato passare tra i reparti.
C'e chi lavorava al reparto sinterizzati e chi lavorava al rapporto ufficio con l'estero.
Tra le lavoratrici, le impiegate si presentano più o meno tute, le operaie sono solo 6-7 su circa 12 che c'erano; la media delle donne è molto alta rispetto agli uomini, in proporzione loro sono davvero pochi. Forse c'e più la tendenza a fare qualcosa con le proprie mani e a regire e non a piangersi addosso.
Come è iniziato il tutto?
La cosa è nata come passatempo, la noia di venire qua tutti i giorni, era diventato triste. Poi è passata Elena (una ragazza esterna che ha portato solidarità NDR) ci ha dato l'idea e da lì abbiamo cominciato.Inizialmente abbiamo portato delle cose nostre da casa, poi accumulando esperienza e fantasia sono venuti fuori prodotti e siamo in continua evoluzione.
Come passate le giornate? Cosa vi spinge tutte le mattine ad alzarvi e venire qua?
Oramai c'e un appuntamento non detto quotidiano.La mattina ti alzi guardi qualche annuncio di lavoro su i quotidiani, mandi qualche curriculum e poi si viene qua e se c'e bisogno ci si occupa di recuperare i materiali.
Non è una routine venire al presidio, è un pensiero fisso. Ci fa stare bene, arrivano moltissimi di stimoli, non si pensa ad altro, qualcuna dice che è il lavoro che ha sempre cercato.
Prima dell'estate, alcune di noi non venivano più, non c'era niente da fare. Da quando abbiamo cominciato questa attività, difficilmente manchiamo un giorno, almeno che non ci sia da andare a qualche manifestazione o in Provincia o comunque qualche impegno per la lotta.
E' stata una terapia...stare a casa a pensare "a quest'ora lavoravo"...venire qua, produrre, fare qualcosa di materiale, ti allontana i pensieri.
Anche perchè che stai a casa a fare? Soldi da spendere non ce ne sono (sorridono NDR)! Quest'anno soldi per i regali non ci saranno, regaleremo i prodotti fatti da noi.
Quando lavoravamo in fabbrica, non avevamo contatti diretti con il “cliente”, questo rapporto per noi conta molto e ci da' una buona spinta, vedere che i nostri prodotti piacciono è una soddisfazione.
Ora poi siamo costrette a fare gli “straordinari” saremo qua durante il ponte di Sant'Ambrogio, siamo indietro con gli ordini! A volte ci si porta a casa il lavoro la sera, per finire qualche articolo o per fare prove di nuovi prodotti, diventa una sfida con se stessi.
Dopo anni di lavoro da dipendenti, come è lavorare per voi stesse?
C'era soddisfazione anche nel lavoro alla Metalli, perchè se ti piace e sei professionale ti arrivano, però in questo c'e anche una parte di creatività e di fantasia che prima non c'erano.Inoltre c'e il vantaggio di fare qualcosa per noi, per portare avanti la lotta, se non ci fossero i soldi per far vivere il presidio, forse sarebbe già tutto finito. Certo gli eventi danno un introito maggiore, ma qua è un po' il discorso della formichina, giorno dopo giorno portiamo a casa qualche soldino per la causa. Poi ci sono i mercatini, le giornate nelle scuole e gli eventi in fabbrica, in queste occasioni si lavora bene e inoltre si fa conoscere la nostra lotta a chi magari non sapeva nulla. Ci ha sorpreso incontrare delle mamme in una scuola che erano informate o che addirittura seguivano il blog. Si ha modo di raccontare la propria esperienza, parlare della lotta, conoscere persone e farsi conoscere, siamo anche un ottimo mezzo informativo.
E se alla metalli andasse male, aprire un’attività simile?
Se ci fosse uno sponsor sarebbe possibile.Visti i successi avuti, sarebbe bello continuare ad organizzare eventi, anche se poi noi gli spettacoli non riusciamo a vederli perchè siamo impegnate con il banchetto.
Si potrebbe aprire una cooperativa...se apri la partita iva ti anticipano tutti i soldi della cassa e della mobilità e mettendoli assieme si potrebbe pensare a qualcosa.
Strano a dirsi di solito tra donne sul lavoro ci si becca, qua non abbiamo mai avuto nulla da dire, anche se il clima qua è stato sempre disteso, anche mentre si lavorava (inteso quando la Metalli era ancora aperta NDR).
Cosa dicono i colleghi di voi?
Sorridono, cercano di partecipare per quanto possono, si sono messi a fare i presepi, ma non hanno la costanza, ne hanno prodotto uno, erano tutti sudati, era 4cm x 5cm. Hanno fatto anche quello grosso che c'e in mensa, erano tutti entusiasti, sono 3 settimane, devono ancora finirlo. Per Natale pensiamo che ce la faranno.
Come vi è cambiata la vita?
(Altri sorrisi sotto i baffi)La cambia, la cambia.
C'è stato uno choc iniziale, la chiamavano l'inaffondabile. Fino a 2 mesi prima tutti dicevano che non sarebbe mai successo. Noi in ufficio avevamo forse più idea di quello che succedeva, ma ci davano continue rassicurazioni, che erano già passati momenti come questi ma si erano sempre rialzati. Se avessimo potuto continuare a lavorare, fino a gennaio-febbraio saremmo potuti andare avanti, magari con una cassa integrazione a turno, sembra che non ci sia stata la volontà.
Poi rabbia-sconforto-incertezza.
C'e chi ha rinunciato a fare delle gare, dopo anni di sforzi e di sacrifici, è dura dover mollare così, non per una decisione tua.
Chi invece lavorava qua da pochi anni pensava di avere un posto per la vita, ora non sa nemmeno se arriverà alla pensione.
E a casa - la famiglia?
Qualche marito\compagno all'inizio l'ha presa bene, ha visto le energie che arrivavano. Poi alla lunga però con qualcuno si è creata qualche frizione, è bastato sedersi a tavola e parlarne, spiegarsi e ci si è riconciliati. Altri non sono venuti e non vogliono entrare nel circolo vizioso...(si guardano complici).Sicuramente il fatto di vederci cucire o fare qualche oggetto a casa la sera, magari davanti alla TV gli trasmette l'importanza che ha per noi tutto questo
Poi a casa non si attacca più un bottone, le mamme sono contente di averci mandato a fare i corsi di cucito che finalmente sono serviti a qualcosa. Alcune lavoratrici invece non avevano mai cucito nella loro vita e adesso si trovano a fare di tutto con ago e filo.
.
Cercare un altro lavoro?
Eh....Anche quelli di trenta anni fanno fatica a trovare, anchegli addetti alla qualità che per stare al passo con i tempi facevano un sacco di corsi.
Volendo si trova del lavoro in nero, ma non ci va, portare via un lavoro ad un'altra persona e prendere comunque la cassa, davvero non è etico.
Bisognerebbe prendere la tessera di tutti i parti, associazioni, al giorno d'oggi in alcuni settori contano più che il curriculum.
Qualcuno ha trovato come impacchettatrice nei centri commerciali tramite la caritas, ma fino alla befana, poi... Siccome fanno i turni, quando non sono all'altro lavoro vengono qua alla Metalli e vanno avanti nella loro attività principale.
Cosa pensate dei lavoratori che non partecipano alla vita del presidio?
Aspettano la pappa pronta, non vengono mai qua.Quando si ha una “cosa” privata importante, ci si deve muovere. Aspettano che i soldi gli arrivino a casa. Alcune di noi chiamano dappertutto, non mollano e non si fermano se dall'altra parte trovano risposte insufficienti, vanno avanti fino a quando non arrivano dove volevano.
Pensate che la vostra attività possa essere d'esempio per le altre lavoratrici?
Quello che vorremmo far risaltare, sono le donne che lavorano pur essendo disoccupate, per trovare una affermazione e rilevanza del loro essere, ritrovare il quotidiano perso, ritrovare con i propri mezzi, il senso vero del lavoro che ultimamente lascia desiderare.Collaborare, creare, è un modo di reagire alle ingiustizie che ultimamente dilagano, non è un percorso facile, ormai sono mesi che viviamo una situazione precaria e di attese.
E' stata presa in considerazione la parte migliore delle persone.
Questo è l'esempio, ritrovarsi, accettarsi, essere uniti, contestare non solo a voce, ma dare un messaggio di lavoro, un esempio nato da donne, non solo per le donne, ma per tutte le persone che si trovano sole in una condizione di disagio.
Per esorcizzare la solitudine triste, la mancanza di un posto di lavoro, è come abbracciarsi per non essere soli. E' un puro messaggio di esistere ancora in questa società, che sta annullando il valore del lavoro.
Volete ringraziare qualcuno?
Ringraziamo, le persone che ci hanno aiutato tramite la solidarietà; questo ci ha permesso, di poter fare iniziative e aiutare a nostra volte le persone più bisognose. I nostri 5 colleghi che si sono sacrificati per 9 giorni sulla torretta, tutti insieme abbiamo dato quello che potevamo, a noi e a tutti quelli come noi.
Quest'intervista è stata fatta raccogliendo delle voci, non si racconta l'impressione o la storia di una singola lavoratrice ma un vissuto, delle esperienze, delle emozioni che le accomunano.
giovedì 10 dicembre 2009
= BUON COMPLEANNO =
10 Dicembre 2008.
Il primo stipendio non ricevuto.
Un anno fa, cominciavano i problemi dei LAVORATORI della Metalli Preziosi.
Un anno è lungo. Un anno di fatica, difficoltà, lotta.
Si sono susseguiti alti e di bassi, momenti di notizie e di vuoti.
Abbiamo fatto manifestazioni, riunioni, tavoli, eventi.
Ora si sono aperti nuovi orizzonti, nuove possibilità e speranze.
Come già avevamo scritto è’ stata depositata una “caparra” a scopo “cauzionale” da un imprenditore russo ai curatori fallimentari.
Il 14 dicembre avremo un tavolo in Provincia. L'imprenditore o chi per lui dovrò presentare il piano industriale. Da lì scopriremo (forse) il nostro futuro. Se la lotta dovrà andare avanti e cambiare strada o se dovremo solo avere pazienza.
La speranza (si dice) è l'ultima a morire. Noi ci rimaniamo attaccati e continuiamo a rivendicare il nostro posto di lavoro.
Certo questi ultimi avvenimenti ci danno nuove energie, ma non distolgono la nostra attenzione dal punto focale, noi e il nostro futuro.
Il 15 siamo stati convocati in Provincia per un altro tavolo e così dovremmo chiudere il cerchio.
Mentre scrivevamo forse per farci il regalo di compleanno si è presentato in presidio il referente del imprenditore russo, con l’ex responsabile di impianto in vece di tecnico e le due curatrici fallimentari per visionare l’impianto.
I compleanni sono un momento per tirare le somme e per fare progetti per il futuro.
Tirando le somme viene fuori la forza di un gruppo consolidato che ha portato avanti un presidio e che non ha intenzione di mollare!
I progetti per il futuro sono semplici, andare avanti giorno dopo giorno, continuando a lottare per quello che ci spetta.
Se volete festeggiare con noi il nostro "compleanno" potete trovarci:
Il primo stipendio non ricevuto.
Un anno fa, cominciavano i problemi dei LAVORATORI della Metalli Preziosi.
Un anno è lungo. Un anno di fatica, difficoltà, lotta.
Si sono susseguiti alti e di bassi, momenti di notizie e di vuoti.
Abbiamo fatto manifestazioni, riunioni, tavoli, eventi.
Ora si sono aperti nuovi orizzonti, nuove possibilità e speranze.
Come già avevamo scritto è’ stata depositata una “caparra” a scopo “cauzionale” da un imprenditore russo ai curatori fallimentari.
Il 14 dicembre avremo un tavolo in Provincia. L'imprenditore o chi per lui dovrò presentare il piano industriale. Da lì scopriremo (forse) il nostro futuro. Se la lotta dovrà andare avanti e cambiare strada o se dovremo solo avere pazienza.
La speranza (si dice) è l'ultima a morire. Noi ci rimaniamo attaccati e continuiamo a rivendicare il nostro posto di lavoro.
Certo questi ultimi avvenimenti ci danno nuove energie, ma non distolgono la nostra attenzione dal punto focale, noi e il nostro futuro.
Il 15 siamo stati convocati in Provincia per un altro tavolo e così dovremmo chiudere il cerchio.
Mentre scrivevamo forse per farci il regalo di compleanno si è presentato in presidio il referente del imprenditore russo, con l’ex responsabile di impianto in vece di tecnico e le due curatrici fallimentari per visionare l’impianto.
I compleanni sono un momento per tirare le somme e per fare progetti per il futuro.
Tirando le somme viene fuori la forza di un gruppo consolidato che ha portato avanti un presidio e che non ha intenzione di mollare!
I progetti per il futuro sono semplici, andare avanti giorno dopo giorno, continuando a lottare per quello che ci spetta.
Se volete festeggiare con noi il nostro "compleanno" potete trovarci:
Venerdì 11 Dicembre @ l’Erba Matta di Senago.
Suoneranno i
Suoneranno i
Rael Project Band tribute ai Genesis
Dalle ore 21.00
Possibilità mangiare e bere in loco dalle ore 19.30
Serata benefit pro-presidio Metalli Preziosi
Entrata a sottoscrizione libera
Dalle ore 21.00
Possibilità mangiare e bere in loco dalle ore 19.30
Serata benefit pro-presidio Metalli Preziosi
Entrata a sottoscrizione libera
ERBAMATTA L'AB
viale risorgimento, 47
Senago (MI)
mercoledì 2 dicembre 2009
= VENERDI' 4 DICEMBRE =
IL PRESIDIO METALLI PREZIOSI
in collaborazione
ERBAMATTA L'AB
organizzano presso l'erbamatta l'ab
VENERDI' 4 DICEMBRE 2009
ORE 21.30
serata di musica pop con la
DISSOCIAL BAND
entrata con sottoscrizione
dalle 19.30 possibilità di servizio bar
con panino e salamella e patatine fritte
si consiglia la prenotazione per i tavoli
Stefano 349 80 27 402 Valeriano 393 43 28 948
Stefano 349 80 27 402 Valeriano 393 43 28 948
ERBAMATTA L'AB viale risorgimento, 47 Senago (MI)
= ULTIME NOVITA' =
Martedì 1 dicembre la società russa interessata all'acquisizione della Metalli Preziosi ha depositato presso la cancelleria del Tribunale di Monza una parte della cauzione restando in attesa della perizia del Tribunale.
Evidentemente non è la conclusione della vicenda ma un ulterriore passo, speriamo positivo.
In attesa della definizione è importante mantenere il presidio.
RSU metalli preziosi
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