martedì 15 dicembre 2009

= AGGIORNAMENTO =

Abbiamo hanno avuto due incontri negli ultimi due giorni, il primo con la Commissione del Lavoro con l'assessore del lavoro Del Nero e il tecnico Zingale e il secondo davanti all'ottava commissione della Provincia sulle aziende in crisi.
Come avevamo già avevamo anticipato è stata versata una cauzione da un imprenditore Russo interessato all'acquisizione della Metalli Preziosi. Il suo procuratore ha ufficializzato davanti alla commissione l'interesse del suo cliente e ha ribadito che la priorità è trovare una soluzione al nodo del terreno; al momento del fallimento, è scattata da parte di Banca Intesa un ipoteca del valore di 10 milioni di euro, l'imprenditore non è però interessato all'acquisto del terreno e al riscatto dell'ipoteca, ma ad un contratto di affitto.
Le istituzioni presenti ad entrambi gli incontri hanno ribadito più volte il loro impegno alla risoluzione di questo punto cruciale, rendendosi disponibili in prima persona ad "oliare gli  ingranaggi del sistema" in modo da arrivare ad una soluzione. Metodi per fare pressione ce ne sono diversi, proporre sgravi fiscali, una rateizzazione dell'acquisto del terreno o alla peggio, assicurare a Banca Intesa l'impossibilità di un cambio di destinazione d'uso del terreno su cui è edificata la fabbrica, per i prossimi 30 anni.
Cruciale saranno anche le mosse della curatera, il loro ruolo di "battitori di cassa", coloro che negli ultimi incontri ci hanno promesso impegno in prima persona si dovranno confrontare anche con questa parte della vicenda.
Al contrario di quanto ci si aspettava, non è stato presentato nessun piano industriale. A detta del portavoce dell'imprenditore l'idea è quella di tenere tutte le linee di produzione e di implementare la parte commerciale. Questo fa ben sperare per la sorte dei lavoratori, anche se al momento non è possibile quantificare eventuali tagli.
Dal tavolo è emerso inoltre che ci sono altri 2 imprenditori interessati alla Metalli Preziosi, anche questo è un punto a favore dei lavoratori, qualora non dovesse andare a buon fine il contratto con la parte Russo.
La situazione al momento sembra meno fumosa ma rimane comunque complicata, l'asta per la vendita dell'azienda è comunque inevitabile, rimane solo da capire quali saranno gli esiti.
A questo punto, tutto torna in mano alle istituzioni, solo loro ora hanno il potere per accellerare i tempi e far incontrare le parti. Si dice...volere è potere, speriamo che di volontà se ne dimostri parecchia.
Da canto nostro, continueremo a tenere alta l'attenzione, i punti focali ora sono, Banca Intesa per quanto riguarda il terreno e la Provincia di Milano che si è fatta garante della buona riuscita delle trattative.
Con una resistenza silenziosa e continua, siamo riusciti ad ottenre le prime risposte, andremo avanti con i nostri mezzi fino a quando non avremo garanzie.

1 commento:

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    Grazie anche a nome di FONSPA on strike

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